The recent pandemic has brought significant changes in the relationship between urban space and its inhabitants. Smart working; reduction of transferring daily time ; increase in sustainable travels; rediscovery of open spaces as a place of sociality are modifications of behaviors and perceptions that could support new forms of urbanity that have long been desired. In this sense, the pandemic event could turn into what Edgar Morin defined as a successful deviance: an unexpected event that disorganizes the system from which it was born but at the same time allows for a new, hopefully better evolution. The GRAB - Rome's Great Ring Road of bikes - whose final design began during the lock down, represents an opportunity to rediscover Rome starting from the physicality of the urban experience, denied and at the same time made more desirable by the pandemic experience. Starting from these considerations, the GRAB project tends to create a new kind of urban infrastructure, with complex services for different urban users (not just cyclists and tourists), interconnected with other sustainable mobility networks, capable of enhancing difefrent contexts with significant improvements in both physical spaces and lifestyles.

La pandemia ha portato significativi cambiamenti nel rapporto tra spazi urbani ed abitanti. Smart working, riduzione dei tempi quotidiani dedicati allo spostamento; aumento degli spostamenti sostenibili; riscoperta degli spazi aperti come luogo di socialità sono modificazioni di comportamenti e percezioni che potrebbero supportare nuove forme di urbanità da tempo auspicate. L’evento della pandemia potrebbe in tal senso trasformarsi in quella che Edgar Morin ha definito una devianza riuscita: un evento inatteso che disorganizza il sistema da cui è nata ma al tempo stesso ne permette una nuova evoluzione, auspicabilmente migliore. Il GRAB -il Grande raccordo anulare delle bici di Roma- la cui progettazione definitiva è iniziata durante il lock down, rappresenta un occasione per riscoprire Roma ripartendo dalla fisicità dell’esperienza urbana, un’esperienza negata e al tempo stesso resa più desiderabile dall’esperienza pandemica. Muovendo da queste considerazioni il progetto del GRAB tende a realizzare una nuova specie di infrastruttura urbana, con prestazioni complesse riferite a una pluralità di soggetti differenti, (non solo ciclisti e turisti), interconnessa con altre reti di mobilità sostenibile, capace di riqualificare i contesti attraversati con miglioramenti sensibili sia degli spazi fisici che degli stili di vita.

Riscoprire Roma attraverso il GRAB / Imbroglini, Cristina. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 163(2021), pp. 87-96.

Riscoprire Roma attraverso il GRAB

Cristina Imbroglini
2021

Abstract

The recent pandemic has brought significant changes in the relationship between urban space and its inhabitants. Smart working; reduction of transferring daily time ; increase in sustainable travels; rediscovery of open spaces as a place of sociality are modifications of behaviors and perceptions that could support new forms of urbanity that have long been desired. In this sense, the pandemic event could turn into what Edgar Morin defined as a successful deviance: an unexpected event that disorganizes the system from which it was born but at the same time allows for a new, hopefully better evolution. The GRAB - Rome's Great Ring Road of bikes - whose final design began during the lock down, represents an opportunity to rediscover Rome starting from the physicality of the urban experience, denied and at the same time made more desirable by the pandemic experience. Starting from these considerations, the GRAB project tends to create a new kind of urban infrastructure, with complex services for different urban users (not just cyclists and tourists), interconnected with other sustainable mobility networks, capable of enhancing difefrent contexts with significant improvements in both physical spaces and lifestyles.
2021
La pandemia ha portato significativi cambiamenti nel rapporto tra spazi urbani ed abitanti. Smart working, riduzione dei tempi quotidiani dedicati allo spostamento; aumento degli spostamenti sostenibili; riscoperta degli spazi aperti come luogo di socialità sono modificazioni di comportamenti e percezioni che potrebbero supportare nuove forme di urbanità da tempo auspicate. L’evento della pandemia potrebbe in tal senso trasformarsi in quella che Edgar Morin ha definito una devianza riuscita: un evento inatteso che disorganizza il sistema da cui è nata ma al tempo stesso ne permette una nuova evoluzione, auspicabilmente migliore. Il GRAB -il Grande raccordo anulare delle bici di Roma- la cui progettazione definitiva è iniziata durante il lock down, rappresenta un occasione per riscoprire Roma ripartendo dalla fisicità dell’esperienza urbana, un’esperienza negata e al tempo stesso resa più desiderabile dall’esperienza pandemica. Muovendo da queste considerazioni il progetto del GRAB tende a realizzare una nuova specie di infrastruttura urbana, con prestazioni complesse riferite a una pluralità di soggetti differenti, (non solo ciclisti e turisti), interconnessa con altre reti di mobilità sostenibile, capace di riqualificare i contesti attraversati con miglioramenti sensibili sia degli spazi fisici che degli stili di vita.
ciclabilità; accessibilità urbana; Roma; COVID
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Riscoprire Roma attraverso il GRAB / Imbroglini, Cristina. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 163(2021), pp. 87-96.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1550529
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